Non lo credo. Guarda la disposizione degli elementi nella 7, oppure l'uso magistrale della luce nella 8. Quest'ultima non tragica, anzi, che introduce un nuovo elemento, la vita che continua, la speranza, nel racconto. Ed anche saper costruire il racconto è importante. Secondo me è proprio il tipo di fotografo che ti fa l'ottimo reportage anche da piazza di Spagna, emotivamente meno impattante, è chiaro. Ma soprattutto io sono anche convinto di una cosa, mettimi pure nella situazione della 4, della 9, della 11, e non credo che avrai lo stesso risultato. Il reportagista secondo me è uno che ormai ha la visione fotografica nel cervello, nel sangue e nel cuore, e non si ferma un secondo, non può, a pensare davvero come comporre, "lo sa".Flavio Lo Scalzo ha scritto:E' vero quello che dici, conta anche la bravura del fotografo, senza dubbio.
Però guarda, ad esempio, le foto 4-9-11-12-13-16-19. Credi davvero che occorra una gran tecnica per farle? Oppure è la situazione in sè che crea la "bella" foto? Io dico la seconda...
Ovvio che il fotografo dev'essere in grado di cogliere quei momenti...ma in situazioni come quelle (di totale disastro) non è molto difficile...
Se lo stesso fotografo lo mandassi una domenica mattina a Piazza di Spagna, difficilmente riuscirebbe a fare una foto così d'impatto...non so se mi spiego...
Guarda invece, per contraltare, questa gallery:
http://www.boston.com/bigpicture/2008/0 ... frica.html" onclick="window.open(this.href);return false;
piuttosto forte no? Ma nemmeno la metà di quanto potrebbe, imho. Metà di queste foto potrei davvero farle anch'io (a parte il problema di cui all'inizio).