etica
Inviato: 10 nov 2014, 10:28
1 : sugli attrattivi non ci vedo nulla di male a discutere caso per caso, se vuoi fare i grifoni devi avere una carogna, se vuoi fare cince devi mettere semi & co.Cigh ha scritto:Si rifà al manifesto di studium naturae, che è in giro da un po'
Lodevole certo, anche se mi pare che sia violato sistematicamente anche da fior di professionisti e naturalisti (anche'essi talvolta professionisti).
1) attrattivi: li usano pressochè tutti, quantomeno con certe specie, senza contare il "mercato" dei capanni, tra orsi finlandesi o estoni, gipeti e bonelli spagnoli, ecc.ecc.
2) nidi: anche qui non prendiamoci in giro, c'è una cifra di gente che lo fa, e passi quando le finalità sono anche di studio e conservazione, e non credo sia sempre così
3) l'allestimento di set-up: si ricollega al primo punto, in linea di massima. Attrai i soggetti dove hai realizzato il setup. Ed il capanno poi lo disfi?! Ma quando mai ..... ne ho trovati una fracca di capanni abbandonati a marcire, anche qui da noi
4) Manipolazione rettili ed anfibi: questa è da record, gli autori più acclamati praticano tutti sistematicamente la manipolazione dei soggetti
Esatto, è proprio qui che volevo arrivare. Per ognuno di questi punti ci sono diversi possibili se e ma, sul cui dettaglio si potrebbe poi discutere e scannarsi a vicenda a seconda delle inclinazioni e sensibilità personali. Allora pensavo al fotografo dilettantissimo e neofita che incomincia a bazzicare l'ambiente e scopre che i falchi pescatori son fatti in una piscina lunga e stretta, che gli orsi finlandesi compresi quelli di Unterthiner sono su dei carnai, che vipere, saettoni, salamandre ed ululoni, indifferentemente, son messi in posa nel modo più fotogenico possibile, che i martini in pesca spesso e volentieri sono in vaschetta .... ecco che potrebbe essere tentato di domandare "Ma il vostro (vostro riferito ai professionisti o quasi tali o comunque alle personalità di prima piano dell'ambiente) manifesto d'intenti a cosa equivale? Ad un non fate ciò che faccio?"maurone ha scritto:1 : sugli attrattivi non ci vedo nulla di male a discutere caso per caso, se vuoi fare i grifoni devi avere una carogna, se vuoi fare cince devi mettere semi & co.Cigh ha scritto:Si rifà al manifesto di studium naturae, che è in giro da un po'
Lodevole certo, anche se mi pare che sia violato sistematicamente anche da fior di professionisti e naturalisti (anche'essi talvolta professionisti).
1) attrattivi: li usano pressochè tutti, quantomeno con certe specie, senza contare il "mercato" dei capanni, tra orsi finlandesi o estoni, gipeti e bonelli spagnoli, ecc.ecc.
2) nidi: anche qui non prendiamoci in giro, c'è una cifra di gente che lo fa, e passi quando le finalità sono anche di studio e conservazione, e non credo sia sempre così
3) l'allestimento di set-up: si ricollega al primo punto, in linea di massima. Attrai i soggetti dove hai realizzato il setup. Ed il capanno poi lo disfi?! Ma quando mai ..... ne ho trovati una fracca di capanni abbandonati a marcire, anche qui da noi
4) Manipolazione rettili ed anfibi: questa è da record, gli autori più acclamati praticano tutti sistematicamente la manipolazione dei soggetti
2 : nidi, discorso lungo e complesso, ma davvero complesso.
3 : non credo che il il problema siano i capanni abbandonati.
4: penso che i danni veri si facciano agli anfibi per la loro vulnerabilità a funghi e ustioni.
Elefantino ha scritto:Etica utopica
ecco, se ne parlava l'altro giorno con amici, nelle associazioni di categoria dei fotografi naturalistici ci sono (senza fare nomi) dirigenti e alte cariche che hanno basato la loro produzione in anni passati sulla foto ai nidi. Ora ci vengono a dire che non è etico, con che credibilità??Cigh ha scritto: Ad un non fate ciò che faccio?"
E nel caro, vecchio, buon west non si risolvevano le cose a colpi di 45 e tutto andava bene? Se lo hanno fatto loro facciamolo anche noi...maurone ha scritto: Loro hanno fatto (e forse fanno) foto ai nidi e le nuove generazioni non possono???