Edward Weston a Modena
- Cigh
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Re: Edward Weston a Modena
Anche l'attacco personale all'autore?
Confermo la tua parentela con i giuzzadoranti, la questione ovviamente non è dover condividere, ne la libertà di fotografare ognuno secondo il suo percorso. La questione è il pregiudizio. Ed il tuo pregiudizio secondo cui senza camera oscura non ci sia BN tecnicamente valido se non con mille se e mille ma, è speculare a quella dei photoshoppari di oggi secondo cui non c'è jpeg tecnicamente valido senza camera chiara. Imho, guardando alla storia della fotografia più che alla chicchiera da forum, Edward Weston è una risposta più che esauriente.
Confermo la tua parentela con i giuzzadoranti, la questione ovviamente non è dover condividere, ne la libertà di fotografare ognuno secondo il suo percorso. La questione è il pregiudizio. Ed il tuo pregiudizio secondo cui senza camera oscura non ci sia BN tecnicamente valido se non con mille se e mille ma, è speculare a quella dei photoshoppari di oggi secondo cui non c'è jpeg tecnicamente valido senza camera chiara. Imho, guardando alla storia della fotografia più che alla chicchiera da forum, Edward Weston è una risposta più che esauriente.
La mia unica ambizione era quella di creare un quadro onesto che interpretasse la natura come essa è veramente, come essa dovrebbe essere vista. (cit. Joaquín Sorolla, pittore impressionista)
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Re: Edward Weston a Modena
Sei troppo "dietrologico" e "GomBlottista" per me, io la vedo moooooolto piu' semplice. Le frasi del nostro a me suonano come le perle di saggezza del guru di turno, giuste o sbagliate che siano, puzzano sempre di "misticismo e fuoco sacro"
Mai affermato una cosa simile, i negativi (analogici/digitali) perfetti si fanno sicuramente in condizioni controllate, in condizioni non controllate e' piu' difficile.Ed il tuo pregiudizio secondo cui senza camera oscura non ci sia BN tecnicamente valido se non con mille se e mille ma
Buttare via una buona foto perche' non e' "tecnicamente" perfetta, magari per uno stop in piu' o in meno, non mi sembra logico dato che basta cambiare il tempo di sviluppo (anche a contatto) o spostare un cursore.
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Re: Edward Weston a Modena
Mi va benone, "più difficile" è diverso da "non fattibile"One_More_Time ha scritto: Mai affermato una cosa simile, i negativi (analogici/digitali) perfetti si fanno sicuramente in condizioni controllate, in condizioni non controllate e' piu' difficile.
Premettiamo che sbagliare un'esposizione è uno degli errori più clamorosi e nello stesso tempo più facili da commettere. Se sbagli un'esposizione, anche scattando in fretta, puoi incolpare solo te stesso.One_More_Time ha scritto: Buttare via una buona foto perche' non e' "tecnicamente" perfetta, magari per uno stop in piu' o in meno, non mi sembra logico dato che basta cambiare il tempo di sviluppo (anche a contatto) o spostare un cursore.
Questo però è irrilevante, il tuo discorso imho rimane giuzziano. Anche in digitale se ti dichiari filosoficamente contario alla camera chiara salta subito su qualcuno che ti dice "ma allora non devi regolare nemmeno contrasto e saturazione e devi affidarti solo alla conversione jpeg on camera....."
Io non so se Weston buttasse via o meno uno scatto sottoesposto di 1 stop, non me ne frega nulla. Quella che mi interessa è la filosofia, l'approccio, di chi affronta il BN con l'intento programmatico di non fare manipolazioni in CO. Se poi abbia salvato qualche scatto, come faccio io quando SBAGLIO, mi sta benone e non mi cambia i termini del problema. IMHO la questione è semplicissima davvero, anche in BN si è potuta fare grandissima fotografia creativa ed innovativa senza manipolare in CO. E non è che invece Adams che di CO ne faceva a gogo avesse soggetti più dinamici ....
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Re: Edward Weston a Modena
uno stop, giusto per fare un esempio, lo puoi perdere come e quando vuoi, quante foto vediamo con bianchi sparati e/o ombre nero impastato? Basta un cigno in volo su un cielo cupo e l'esposizione sulla media del fotogramma, qualcosa lo canni di sicuro. E non e' che lo puoi prevedere, ti salta fuori all'improvviso mentre fotografi il tramonto sul fiume, o la fai o la perdi..Cigh ha scritto: Premettiamo che sbagliare un'esposizione è uno degli errori più clamorosi e nello stesso tempo più facili da commettere. Se sbagli un'esposizione, anche scattando in fretta, puoi incolpare solo te stesso.
E tu (medio generico) per seguire il "negativo non tecnicamente perfetto" butti via una bella foto (o non ti soddisfa) solo perche' devi spostare il cursore dei bianchi o schiarire le ombre? Contento tu
se lo dici tu mi fidoCigh ha scritto: Questo però è irrilevante, il tuo discorso imho rimane giuzziano.
Che la buttasse via o meno uno che dice "Se non riesco ad ottenere un negativo tecnicamente perfetto, il valore emotivo ed intellettuale della fotografia per me è quasi nullo" per me e' un po' fuori di teschio, cosa c'entra la tecnica (apprezzabile solo dagli addetti ai lavori) con l'immagine e quello che rappresenta o racconta?Cigh ha scritto: Io non so se Weston buttasse via o meno uno scatto sottoesposto di 1 stop, non me ne frega nulla. Quella che mi interessa è la filosofia, l'approccio, di chi affronta il BN con l'intento programmatico di non fare manipolazioni in CO. Se poi abbia salvato qualche scatto, come faccio io quando SBAGLIO, mi sta benone e non mi cambia i termini del problema. IMHO la questione è semplicissima davvero, anche in BN si è potuta fare grandissima fotografia creativa ed innovativa senza manipolare in CO. E non è che invece Adams che di CO ne faceva a gogo avesse soggetti più dinamici ....
a te interessa la filosofia, a me interessa la foto
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Re: Edward Weston a Modena
Guarda che non è difficile, quello che facciamo io o Weston, o chi per noi, con la singola foto sbagliata (perchè sono stato lento a sovraesporre di +1 o +2 come nel caso del cigno) è irrilevante. Quello che fa la differenza è l'approccio. Io, comunque, se devo sovraesporre di +2 in camera chiara sono effettivamente insoddisfatto, decisamente insoddisfatto.One_More_Time ha scritto: uno stop, giusto per fare un esempio, lo puoi perdere come e quando vuoi, quante foto vediamo con bianchi sparati e/o ombre nero impastato? Basta un cigno in volo su un cielo cupo e l'esposizione sulla media del fotogramma, qualcosa lo canni di sicuro. E non e' che lo puoi prevedere, ti salta fuori all'improvviso mentre fotografi il tramonto sul fiume, o la fai o la perdi..
E tu (medio generico) per seguire il "negativo non tecnicamente perfetto" butti via una bella foto (o non ti soddisfa) solo perche' devi spostare il cursore dei bianchi o schiarire le ombre? Contento tu
A te interessa la foto. A qualsiasi prezzo? Non ci credo nemmeno se lo scrivi col sangueOne_More_Time ha scritto: Che la buttasse via o meno uno che dice "Se non riesco ad ottenere un negativo tecnicamente perfetto, il valore emotivo ed intellettuale della fotografia per me è quasi nullo" per me e' un po' fuori di teschio, cosa c'entra la tecnica (apprezzabile solo dagli addetti ai lavori) con l'immagine e quello che rappresenta o racconta?
a te interessa la filosofia, a me interessa la foto
Uccideresti per ottenere una foto? Non credo.
Cloneresti una tigre su una foresta dove la tigre non c'era. Probabilmente no.
Quante volte hai detto che in camera chiara fai solo operazioni ripetibili in camera oscura?
E come mai ti castri in questo modo? Questo non è forse un limite che tu hai scelto di importi?
Quindi, benchè tu non sembri esserne consapevole, anche tu ti poni dei limiti insuperabili, nel processo di ottenimento della foto. Dal mio punto di vista il tuo è un limite assai più fuori di testa di quello di Weston.
Ergo anche tu hai una filosofia, pure se non lo sai, tanto quanto Weston ne ha una sua.
Però quello che da del fuori di testa ad uno che con la sua filosofia ha ottenuto delle foto che hanno fatto la storia della fotografia sei tu ergo il paragone col giuzzaforumista che critica la composizione di HCB ci sta in pieno. Altrettanto vale per il tuo insistere, sul fatto marginale del recupero di mezzo stop, fattibilissimo giustamente anche stampando a contatto, quando l'approccio che rifiuta la manipolazione in CO riguarda manipolazioni di ben altro tipo e livello. Cosa che peraltro tu sai benissimo. E se non lo sai sallo.
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Re: Edward Weston a Modena
insoddisfatto lo capisco, ma da qui a dire (ILLO non ti) che la foto perde di valore beh per me e' da ricovero, siamo all'iper talebanismoCigh ha scritto: Guarda che non è difficile, quello che facciamo io o Weston, o chi per noi, con la singola foto sbagliata (perchè sono stato lento a sovraesporre di +1 o +2 come nel caso del cigno) è irrilevante. Quello che fa la differenza è l'approccio. Io, comunque, se devo sovraesporre di +2 in camera chiara sono effettivamente insoddisfatto, decisamente insoddisfatto.
Ebbene si, sono il conte Dracula mynkyah (cit.)Cigh ha scritto: A te interessa la foto. A qualsiasi prezzo? Non ci credo nemmeno se lo scrivi col sangue
No, a me interessa la foto ottenuta con i normali processi e strumenti fotografici, molto semplice no?
oh yes e lo ribadisco, io voglio essere padrone dell'intero procedimento fotografico, ma questa (e l'ho sempre detto) e' una mia fisima, un po' come Weston se vogliamo ma meno talebano, molto menoCigh ha scritto: Quante volte hai detto che in camera chiara fai solo operazioni ripetibili in camera oscura?
Non e' che la foto perde di valore se la fa il plugins "sarkazzysplendor" sono io che perdo di valore come fotografo (vabbe' come trasportatore di materiale fotografico)
Esagerato io semplicemente non voglio dipendere da uno specifico prodotto quindi e' una scelta operativa, pratica.Cigh ha scritto: Ergo anche tu hai una filosofia, pure se non lo sai, tanto quanto Weston ne ha una sua.
Che abbia fatto la storia della fotografia e' verissimo ma e' talmente vero che prima di leggere queste due frasi non sapevo che fosse cosi' "deviato tecnicamente" e questo, se permetti, dimostra l'asserto che il come si ottiene una foto e' irrilevante per chi la guarda. Le divagazioni mentali tecnico filosofiche pre intra post scatto restano masturbazioni mentali dell'autore. Come dire sara' anche Psyco ma fa belle fotoCigh ha scritto: Però quello che da del fuori di testa ad uno che con la sua filosofia ha ottenuto delle foto che hanno fatto la storia della fotografia sei tu ergo il paragone col giuzzaforumista che critica la composizione di HCB ci sta in pieno. Altrettanto vale per il tuo insistere, sul fatto marginale del recupero di mezzo stop, fattibilissimo giustamente anche stampando a contatto, quando l'approccio che rifiuta la manipolazione in CO riguarda manipolazioni di ben altro tipo e livello. Cosa che peraltro tu sai benissimo. E se non lo sai sallo.
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Re: Edward Weston a Modena
One_More_Time ha scritto: insoddisfatto lo capisco, ma da qui a dire (ILLO non ti) che la foto perde di valore beh per me e' da ricovero, siamo all'iper talebanismo
IMho è una sfumatura del tutto priva di importanza. Ne io ne tu sappiamo cosa facesse Weston con le foto sbagliate di mezzo stop, ed inferirlo sulla base di una frase che invece andrebbe letta come sintomatica di un approccio lo vedo un po' puerile. Continui a guardare il dito e non la luna.
"Se la foto non è buona vuol dire che non eri abbastanza vicino" lo diceva Robert Capa ma chi ne deduca che egli stesse sempre a 2cm dal soggetto è in errore, ed è lui un talebano dell'incomprensione
Normali? Dammi una versione UNIVERSALMENTE CONDIVISA di normali processi e strumenti fotografici. Ed io ti dimostrerò che ti castri inutilmente rispetto a chi usa anche i mezzi anormali.One_More_Time ha scritto: No, a me interessa la foto ottenuta con i normali processi e strumenti fotografici, molto semplice no?
Bene. Abbiamo appurato che ti castri sulla base di un limite che tu ti sei imposto. Il grado di talebanesimo è questione di lana caprina, visto che continuiamo a non sapere, ne io ne tu, quanto rigoroso Weston fosse nell'applicare quanto riassunto dalla frase e, ribadisco, dovremmo piuttosto leggerlo come sintomatico di un certo approccio.One_More_Time ha scritto: oh yes e lo ribadisco, io voglio essere padrone dell'intero procedimento fotografico, ma questa (e l'ho sempre detto) e' una mia fisima, un po' come Weston se vogliamo ma meno talebano, molto meno
Che c'azzeccano i plugin? In CC è possibile fare interventi "manualissimi" che in CO non si farebbero. Il delegare ad un plugin è un ulteriore discorso che qui è irrilevante.One_More_Time ha scritto:Non e' che la foto perde di valore se la fa il plugins "sarkazzysplendor" sono io che perdo di valore come fotografo (vabbe' come trasportatore di materiale fotografico)
Balle, vedi sopra. La ripetibilità di un'operazione in CO non ha legami con l'effettuare quella stessa operazione con un plugin. Puoi dipingerlo come vuoi ma è un limite che ti sei imposto tu, e chiamarlo "scelta operativa" piuttosto che filosofia non cambia di una virgolaOne_More_Time ha scritto: Esagerato io semplicemente non voglio dipendere da uno specifico prodotto quindi e' una scelta operativa, pratica.
Be, chiaro, tutti ignoriamo delle cose finchè non le scopriamo. Ma la definizione di "deviato tecnicamente" che affibbi a questo autore, mi ripeto, soltanto sulla base del fatto che in CO si poneva dei limiti diversi dai tuoi, fa fare pessima figura a te, mica a lui. Soprattutto stupisce che tu non sia consapevole del discorso più ampio relativo ai limiti, che tutti ci diamo. Sempre calcando la mano rifiutare una foto che sia costata la vita del soggetto non è una masturbazione mentale, è il prendere coscienza che è stato superato un limite, per ottenere quella foto. Rifiutare una foto che sia stata ottenuta a forza di clonature non è una masturbazione mentale, è il prendere coscienza che per fare quella foto è stato superato un limite che ci si è dati, individualmente o collettivamente, come è il caso dei concorsi naturalistici. D'altra parte non posso pretendere di più visto che ti dimostri inconsapevole perfino dell'aspetto filosofico dei limiti che tu stesso ti sei datoOne_More_Time ha scritto:Che abbia fatto la storia della fotografia e' verissimo ma e' talmente vero che prima di leggere queste due frasi non sapevo che fosse cosi' "deviato tecnicamente" e questo, se permetti, dimostra l'asserto che il come si ottiene una foto e' irrilevante per chi la guarda. Le divagazioni mentali tecnico filosofiche pre intra post scatto restano masturbazioni mentali dell'autore. Come dire sara' anche Psyco ma fa belle foto
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Re: Edward Weston a Modena
Ecco allora siamo su due pianeti diversi, per me quello e' il punto "Se non riesco ad ottenere un negativo tecnicamente perfetto, il valore emotivo ed intellettuale della fotografia per me è quasi nullo"Cigh ha scritto:IMho è una sfumatura del tutto priva di importanza.One_More_Time ha scritto: insoddisfatto lo capisco, ma da qui a dire (ILLO non ti) che la foto perde di valore beh per me e' da ricovero, siamo all'iper talebanismo
Un po' come dire che una poesia perde il suo pathos se nello scriverla mi cade una gocciolina d'inchiostro dalla stilografica..
Ma io non ho nessun problema a fare una pessima figura per esprimere la mia opinione, diciamo che lo preferisco senz'altro al mettermi in coda al gregge e osannare il guru di turno.Cigh ha scritto: Ma la definizione di "deviato tecnicamente" che affibbi a questo autore, mi ripeto, soltanto sulla base del fatto che in CO si poneva dei limiti diversi dai tuoi, fa fare pessima figura a te, mica a lui.
Che ci vuoi fare, io ho dei limiti imposti dal DNA, non puoi pretendere che vada oltre perche' non mi e' possibile anche se lo volessi, quelli sono i neuroni e quelli devono bastareCigh ha scritto: Soprattutto stupisce che tu non sia consapevole del discorso più ampio relativo ai limiti, che tutti ci diamo. Sempre calcando la mano rifiutare una foto che sia costata la vita del soggetto non è una masturbazione mentale, è il prendere coscienza che è stato superato un limite, per ottenere quella foto. Rifiutare una foto che sia stata ottenuta a forza di clonature non è una masturbazione mentale, è il prendere coscienza che per fare quella foto è stato superato un limite che ci si è dati, individualmente o collettivamente, come è il caso dei concorsi naturalistici. D'altra parte non posso pretendere di più visto che ti dimostri inconsapevole perfino dell'aspetto filosofico dei limiti che tu stesso ti sei dato
Nonostante la mia scarsa sensibilita' riesco ancora a distinguere tra limiti collettivi o motivazioni etiche e seghe mentali personali
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Re: Edward Weston a Modena
Si siamo su pianeti diversi. Tu sei sul pianeta "rispondo solo a ciò che mi pare". Credo di averlo ribadito abbastanza ma anche una quarta volta non fa male, leggere un aforisma letteralmente, dal mio punto di vista, è assurdo. La frase di Weston va letta come rivelatrice di un approccio alla fotografia, e quello andrebbe discusso. Non certo parlando del recupero di mezzo stop. Purtroppo in questa discussione è stato impossibile parlare del vero oggetto della controversia, ovvero della manipolazione creativa che si fa in CO, così come in CC. Altro che mezzo stop tirato su, analogico o digitale che sia.One_More_Time ha scritto: Ecco allora siamo su due pianeti diversi, per me quello e' il punto "Se non riesco ad ottenere un negativo tecnicamente perfetto, il valore emotivo ed intellettuale della fotografia per me è quasi nullo"
Un po' come dire che una poesia perde il suo pathos se nello scriverla mi cade una gocciolina d'inchiostro dalla stilografica..
Mai osannato nessuno, o quasi, in vita mia. Come ho già scritto Weston nemmeno mi piace particolarmente, se devo guardare ai suoi risultati ed al genere che più praticava, diciamo che mi piacerenno non più di 15 o 20 sue foto. Quello che difendo è un principio, di cui Weston è stata la dimostrazione. E dargli del "deviato tecnicamente" non altera il fatto che in testi sulla storia della fotografia si trovano scritte di lui cose come "From an accomplished commercial photographer of Pictorialist persuasion, Edward Weston developed into the quintessential American artist/photographer of his time" .... ed era contemporaneo di Adams.One_More_Time ha scritto: Ma io non ho nessun problema a fare una pessima figura per esprimere la mia opinione, diciamo che lo preferisco senz'altro al mettermi in coda al gregge e osannare il guru di turno.
E' il mio turno di dire "contento tu". Quello che io ho letto e che hai persino rifiutato l'apparentamento tra le tue seghe mentali e quelle di Weston. Io in verità li ho chiamati limiti autoimposti, ma anche seghe mentali mi può star bene se diventa un termine condiviso, ovvero se c'è la percezione che non c'è nessunissima differenza tra i limiti che ti imponi tu e quelli che si imponeva Weston. Solo la posizione del limite è diversa, come detto fin dai primissimi interventi.One_More_Time ha scritto: Che ci vuoi fare, io ho dei limiti imposti dal DNA, non puoi pretendere che vada oltre perche' non mi e' possibile anche se lo volessi, quelli sono i neuroni e quelli devono bastare
Nonostante la mia scarsa sensibilita' riesco ancora a distinguere tra limiti collettivi o motivazioni etiche e seghe mentali personali
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Re: Edward Weston a Modena
Non credo, il punto per me e' uno solo, gia' stracitato enne volte nel corso del thread, se vogliamo parlare di altro o espandere questa "dichiarazione di principio di Weston" secondo la tua interpretazione nessun problema magari con thread dedicato cosi' non mischiamo 1000 argomenti.Cigh ha scritto: Si siamo su pianeti diversi. Tu sei sul pianeta "rispondo solo a ciò che mi pare". Credo di averlo ribadito abbastanza ma anche una quarta volta non fa male, leggere un aforisma letteralmente, dal mio punto di vista, è assurdo. La frase di Weston va letta come rivelatrice di un approccio alla fotografia, e quello andrebbe discusso. Non certo parlando del recupero di mezzo stop. Purtroppo in questa discussione è stato impossibile parlare del vero oggetto della controversia, ovvero della manipolazione creativa che si fa in CO, così come in CC. Altro che mezzo stop tirato su, analogico o digitale che sia.
Io non difendo nulla, critico una frase che esalta la tecnica al punto di farla diventare cosi' importante da sminuire un atto creativo, potrebbe averla detta chiunque a me non piace.Cigh ha scritto: Quello che difendo è un principio, di cui Weston è stata la dimostrazione. E dargli del "deviato tecnicamente" non altera il fatto che in testi sulla storia della fotografia si trovano scritte di lui cose come "From an accomplished commercial photographer of Pictorialist persuasion, Edward Weston developed into the quintessential American artist/photographer of his time" .... ed era contemporaneo di Adams.
Spero ti renderai conto dell'inutilita' di citare fonti di qualsiasi tipo, sono percezioni personali, Tizio scrive un aforisma, Caio lo interpreta in un modo e Sempronio in un altro. Per me l'unica cosa certa e' che l'aforisma e' un fallimento se ha bisogno di spiegazioni, interpretazioni e studi storici. "Cogito ergo sum" chiaro, limpido, cristallino.. questo e' un aforisma
Non ci capiamo, e' come parlare tra sordiCigh ha scritto: E' il mio turno di dire "contento tu". Quello che io ho letto e che hai persino rifiutato l'apparentamento tra le tue seghe mentali e quelle di Weston. Io in verità li ho chiamati limiti autoimposti, ma anche seghe mentali mi può star bene se diventa un termine condiviso, ovvero se c'è la percezione che non c'è nessunissima differenza tra i limiti che ti imponi tu e quelli che si imponeva Weston. Solo la posizione del limite è diversa, come detto fin dai primissimi interventi.
Io non critico l'esistenza dei limiti in quanto tali (ognuno si fa male come puo') e' l'affermare che il loro superamento/devianza inficia l'atto creativo.
Io posso fare una foto, la mia capacita' tecnica produce una foto X, la stessa in foto in mano a te (che usi strumenti/procedimenti diversi) e' uguale, migliore o peggiore ma questo non cambia di una virgola l'atto creativo di averla scattata.
Tantomeno cambia la validita' dell'immagine in quanto tale, a parita' di risultati, se tu l'hai sviluppata spostando un cursore sul pc e io in camera oscura.
Di sicuro io non la butto solo perche' ha un difetto o la sento meno mia per questo ne mi fara' star male il fatto di cambiare il tempo di sviluppo, mettere una mascherina o spostare un cursore.
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